Molto spesso mi capita di leggere dei Business Plan dove manca una delle parti più importanti: il Modello di Business. Di cosa si tratta?
By SANDRO PINNA
Come abbiamo visto nei precedenti articoli, per scrivere un Business Plan di successo è necessario seguire delle “regole”, ovvero rispettare una linea espositiva prefissata e includervi le informazioni richieste da chi dovrà leggere il piano d’impresa.
Il Modello di Business
Il modello di Business: l’aspetto più importante del Business Plan! Descrive schematicamente la logica in base alla quale l’azienda crea, distribuisce e genera valore; si possono usare anche modelli grafici (come quello riportato più sotto) che aiutano a chiarire le fasi produttive ed i legami che producono l’utile finale, offrendo a chi legge il Business Plan un’idea completa ed organica del funzionamento dell’impresa.
Esempio grafico di Modello di Business
Il modello di Business si compone di 9 settori costitutivi:
- Struttura dei costi;
- Flussi di ricavi;
- Valore offerto;
- Attività chiave;
- Riscorse chiave;
- Partner chiave;
- Relazioni con i clienti;
- Canali distributivi;
- Segmenti di clientela.
Flussi di ricavi
Come si incassano i ricavi di gestione? Possono essere di più tipi da ciascun segmento di clientela, oppure sempre uguali per tutti. Inoltre possono essere in un’unica soluzione o ricavi ricorrenti, relativi a pagamenti scadenzati nel tempo.
I diversi modi di generare ricavi sono i seguenti:
- Vendita di beni: è la modalità più conosciuta, in particolare consiste nella cessione dei diritti di proprietà di un prodotto fisico.
- Canone d’uso: i ricavi possono essere collegati all’utilizzo di un bene ed essere dunque variabili e dipendenti dal livello di uso. Pensiamo alle bollette o agli hotel.
- Quote di iscrizione: si possono generare ricavi dalla vendita di un accesso continuo a un servizio, come ad esempio una palestra, un videogioco o la visione di programmi TV.
- Noleggio/leasing: si garantisce temporaneamente a qualcuno il diritto esclusivo all’uso di un particolare bene, dietro il pagamento di un compenso.
- Licenze: il ricavo si ottiene concedendo il permesso di utilizzo di una proprietà intellettuale.
- Commissioni: derivano da servizi di intermediazione svolti a favore di uno o più soggetti.
- Pubblicità: molto frequente nel settore dei media e su internet, genera ricavi promuovendo prodotti o servizi di terze aziende sui propri spazi.
“Il Modello di Business non solamente può fare la differenza nei confronti dei fornitori/finanziatori esterni ma anche nei tuoi confronti, rendendo più chiaro l’intero processo di creazione del valore”
Struttura dei costi
Tutti i modelli di business devono porsi come obiettivo anche quello della riduzione dei costi, ma per alcune aziende la struttura degli stessi è più importante che per altre.
Si distinguono infatti genericamente i business in due classi: quelli basati sui costi e quelli fondati sul valore.
La struttura dei costi può essere invece caratterizzata da un mix delle seguenti categorie:
- Costi fissi: si tratta di costi che non variano con l’aumento o diminuzione dei ricavi, come ad esempio gli stipendi, gli affitti, gli ammortamenti e le licenze.
- Costi variabili: variano proporzionalmente al volume dei beni o servizi prodotti.
Valore offerto
Quale è il valore creato dall’azienda per i segmenti di clientela serviti? Descrivi il motivo per cui i clienti si rivolgono alla tua impresa, il problema che risolve o il bisogno che soddisfa.
Il valore offerto può appartenere a una delle seguenti tipologie (elenco non esaustivo):
- Novità: si soddisfano bisogni totalmente nuovi, prima inesistenti. Il caso più frequente si presenta nei settori tecnologici.
- Performance: migliorare le prestazioni offerte da un prodotto o servizio. Ad esempio un PC più veloce, o uno smartphone con più memoria.
- Personalizzazione: creazione di prodotti o servizi “su misura”, in base alle specifiche esigenze dei singoli clienti, può essere una strategia di successo.
- Risolvere problemi: si può creare valore semplicemente aiutando a risolvere un problema.
- Design: si tratta di un elemento fondamentale ma difficile da misurare; in alcuni settore è tuttavia il fattore più importante.
- Marchio/status: il valore è legato all’immagine ed allo status symbol che significa un determinato oggetto o marchio esibito.
- Prezzo: un modo molto comune di offrire valore è quello di abbassare il prezzo o di offrirlo addirittura gratis; non sempre però è la strategia vincente, vista l’elevata concorrenza globale.
- Riduzione dei costi: si possono aiutare i clienti a ridurre i costi, rendendosi indispensabili in modo alternativo.
- Accessibilità: un possibile valore offerto può consistere nel mettere a disposizione un prodotto o servizio precedentemente non accessibile ma di sicuro interesse.
Attività chiave
Quali sono le principali attività da svolgere per mettere in atto il modello di business.
- Produzione: nelle aziende manifatturiere la progettazione, creazione e distribuzione dei prodotti.
- Problem solving: tipiche delle società di consulenza o degli ospedali.
- Sviluppo di piattaforme: attività preponderante nei business collegati al web, come ad esempio eBay, Amazon, Visa.
Risorse chiave
Descrivi i beni più importanti necessari affinché il modello di business funzioni; possono essere risorse finanziarie, fisiche, intellettuali o umane:
- Risorse fisiche: impianti di produzione, edifici, veicoli, macchinari, punti vendita.
- Risorse intellettuali: marchi, brevetti, copyright, partnership, database.
- Risorse umane: sono fondamentali soprattutto nelle attività creative e ad alta intensità di conoscenza.
- Risorse finanziarie: può trattarsi di risorse dirette come di garanzie, stock option o linee di credito.
Partner chiave
Indica le principali partnership che metterai in atto per ottimizzare il business, ottenere economie di scala, ridurre i rischi e le incertezze oppure acquisire particolari risorse o conoscenze.
- Alleanze con aziende non concorrenti.
- Partnership con imprese concorrenti.
- Joint venture per sviluppare determinati business.
- Relazioni con fornitori chiave.
Relazione con i clienti
Che tipo di relazione instauri con la clientela? Le tipologie più frequenti sono le seguenti:
- Assistenza personale: si basa sulla relazione umana e personale diretta, sia al momento della vendita che successivamente tramite mail, telefono o altro.
- Assistenza personale dedicata: si dedica un assistente specifico ad ogni cliente, come ad esempio succede nei servizi di private banking e gestione finanziaria.
- Self-service: non si instaura alcuna relazione ma si forniscono i mezzi necessari per provvedere da soli.
- Servizi automatici: in questo caso la relazione di self-service è automatizzata, in base allo specifico cliente.
- Community: si possono creare delle community online sul valore offerto, interagendo direttamente e indirettamente con clienti e potenziali clienti.
- Co-creazione: si invita i clienti a creare a loro volta valore per l’azienda, come avviene ad esempio su Amazon o YouTube.
Canali distributivi
Descrivi il modo in cui distribuisci il valore offerto e ti metti in contatto con la clientela. Molto spesso questo fattore, seppure inizialmente sottovalutato, si rivela fondamentale.
I diversi canali possono essere:
- Propri e diretti: forza vendita o vendita sul web;
- Propri e indiretti: negozi di proprietà;
- Di partner e indiretti: negozi non di proprietà o grossisti.
Segmenti di clientela
Il cuore del modello di Business è caratterizzato dal tipo di clientela servita. Descrivi in questa parte il segmento che interessa la tua azienda e nel caso crea gruppi di clienti distinti in base alle loro caratteristiche.
Le tipologie di segmenti di clientela sono le seguenti:
- Mercato di massa: il valore offerto, i canali distributivi e le relazioni con i clienti si focalizzano su un unico grande gruppo di clientela, con bisogni e problemi simili. Un esempio è il settore dell’elettronica di consumo.
- Mercato di nicchia: è il caso contrario a quello precedente, il segmento è molto specializzato, con esigenze particolari e specifiche. La relazione acquirente-fornitore è molto stretta.
- Mercato segmentato: in questi casi si deve differenziare l’offerta in base a due o più tipologie di clientela con esigenze e problemi leggermente differenti.
- Mercato diversificato: questo tipo di mercato obbliga l’azienda a creare due o più tipologie di servizio in quanto i segmenti di clientela sono ben distinti tra loro, con esigenze e problemi del tutto differenti.
- Mercato multi-sided: si tratta di un mercato con segmenti di clientela interdipendenti, con esigenze differenti ma con lo stesso bisogno di prodotto/servizio.
Come puoi vedere il Modello di Business da solo sarebbe già più che sufficiente a formare l’intero Business Plan se condito con un po’ di numeri (i profitti futuri!) e informazioni secondarie; non tralasciare dunque questo fondamentale strumento informativo, che non solamente può fare la differenza nei confronti dei fornitori/finanziatori esterni ma anche nei tuoi confronti, rendendo più chiaro l’intero processo di creazione del valore.
Alla prossima.