ANALISI DI BILANCIO: L’INDICE PIÙ IMPORTANTE PER IL RATING

In questo articolo scopriremo quale sia il più importante indicatore finanziario dell’analisi di bilancio, per poter dialogare con serenità e profitto con banche e investitori istituzionali.

Sandro Pinna

By SANDRO PINNA

L’analisi di bilancio si occupa prevalentemente della comprensione e del monitoraggio delle gestioni economiche, finanziarie e patrimoniali dell’impresa. In questo articolo scopriremo quale sia il più importante indicatore finanziario da tenere d’occhio per poter dialogare con serenità e profitto con banche e investitori istituzionali.

Come dialogare correttamente con il circuito del credito

Parlare di finanziamento alle aziende significa nella maggior parte dei casi interfacciarsi con le banche. Per ottenere l’agognato prestito dobbiamo mettere in campo tutta una serie di strategie atte a presentare al meglio la situazione economica/finanziaria aziendale. Per fare ciò è sicuramente utile rivolgersi a professionisti del settore che possono presentarci al meglio, ma non dobbiamo trascurare il lavoro da fare prima, di preparazione e monitoraggio aziendale.

Nessun consulente avrà una bacchetta magica in grado di trasformare una situazione esistente non ottimale. “

In poche parole è inutile affidarci ad un consulente solo all’ultimo momento, ovvero solamente quando abbiamo intenzione di far partire la richiesta di erogazione del finanziamento; per quanto competente, nessun consulente avrà una bacchetta magica in grado di trasformare una situazione esistente non ottimale, anche il più esperto in analisi di bilancio.

Per questo motivo è essenziale che l’imprenditore monitori con continuità la contabilità aziendale tramite la messa in campo di un corretto controllo di gestione.

Vista la difficoltà della materia, per non perdersi tra la miriade di indici di bilancio e strumenti di controllo, è utile affidarsi al più importante tra questi: si tratta di un indicatore finanziario facilmente calcolabile tramite un semplice foglio di calcolo.

analisi di bilancio

Come costruire l’indicatore finanziario per l’analisi di bilancio

Abbiamo bisogno di un indicatore che monitori sia la gestione economica (la differenza tra costi e ricavi) sia la gestione finanziaria (ovvero i flussi di cassa).

Ai fini della restituzione di un finanziamento è inutile infatti avere un buon risultato di esercizio (più ricavi che costi) se poi il tutto non si trasforma in un flusso di cassa positivo. Ciò può accadere ad esempio per il mancato incasso di crediti verso clienti, o per una non ottimale negoziazione delle scadenze dei pagamenti verso i fornitori, etc.

Il nostro indice è una frazione di vari fattori. Di seguito vediamo il numeratore, che ha lo scopo di dimostrare che l’azienda è in grado di generare flussi di cassa. Dobbiamo prendere il  MOL (il Margine Operativo Lordo, ovvero la differenza, leggibile in conto economico, tra ricavi e costi della gestione operativa, al netto degli interessi, delle imposte d’esercizio e degli ammortamenti) e sommare le eventuali rate dei leasing pagate nell’esercizio (in Italia il leasing viene contabilizzato con il metodo patrimoniale, in cui il canone viene imputato direttamente a costo e il bene rilevato nei conti d’ordine; pertanto per neutralizzare tali importi si devono sommare i canoni al MOL) e la variazione del capitale circolante (ovvero la differenza, di solito si prendono in esame due esercizi, tra le attività e le passività correnti).

Al denominatore abbiamo la quota capitale annua dei debiti a cui si sommano gli oneri e gli interessi finanziari e i leasing.

Abbiamo cosi costruito “l’indice di copertura del debito”, in inglese il Debt Service Coverage Ratio (DSCR), ovvero l’indice di bilancio che dimostra che la capacità dell’impresa di restituire il finanziamento in quanto la stessa si trova in una situazione di sostanziale equilibrio finanziario (QUI trovate formalizzata l’importanza di tale indice per le banche a livello europeo). Tale indice deve essere superiore a 1 (meglio ancora se superiore a 1,1), in quanto ciò indica che i flussi di cassa positivi sono in grado di ripagare i debiti e pertanto l’azienda si trova in uno stato di solidità finanziaria.

Per ottenere questo risultato vanno monitorati con molta attenzione i flussi di cassa e in particolar modo clienti che tardano nel pagamento. Maneggiare i dati a posteriori, al fine di migliorare l’analisi di bilancio, è molto difficile e soprattutto non utile.

Dscr: il monitoraggio continua anche dopo l’erogazione del finanziamento

Una volta ottenuto il finanziamento si potrebbe avere la tentazione di non continuare il lavoro di monitoraggio dell’indicatore.

Non c’è nulla di più sbagliato; oggi le banche richiedono in continuazione aggiornamenti delle situazioni contabili aziendali. Inviare al proprio gestore dei bilancini, senza aver affrontato prima un corretto controllo di gestione, magari con il valore del DSCR minore a 1 potrebbe comportare ad esempio l’aumento dei tassi o la richiesta di garanzie accessorie, fino alla revoca dei fidi.