8 TRUCCHI PER MIGLIORARE LA CENTRALE RISCHI E IL RATING AZIENDALE

In questo articolo voglio darti 8 trucchi per migliorare la centrale rischi e il rating aziendale. Partiamo dal presupposto che se paghi i fornitori, le rate dei finanziamenti e non sconfini mai dagli importi che la tua banca ti ha concesso di utilizzare come fido o scoperto di c/c, non potrai mai avere problemi circa l’andamento della centrale rischi. Questa regola è valida in generale, ma può capitare anche un periodo poco felice no? Può succedere di vedere un calo delle vendite, oppure di soffrire per ritardi nei pagamenti dei nostri clienti/creditori, è normale e accade anche ai migliori imprenditori.

Scopri gli 8 trucchi per migliorare la centrale rischi e il rating aziendale

In questi casi potreste essere messi di fronte a scelte forzate: pagare un fornitore con un piccolo sconfinamento in centrale rischi per non pregiudicarne i rapporti (magari perché i prezzi che ci vengono praticati sono molto buoni) oppure no?
Meglio pagare la rata del finanziamento o utilizzare i soldi per non sconfinare sul normale c/c?

Ci sono delle semplici regole comportamentali piuttosto banali a prima vista ma che, se costantemente seguite, possono migliorare notevolmente la vostra centrale rischi! La maggior parte degli imprenditori, con aziende a volte anche di importanti dimensioni, spesso ignora queste semplici regole e, ancora peggio, trascura le conseguenze che ci sono non mettendole in pratica.
Vediamole in ORDINE DI IMPORTANZA.

Regola 1 –  Mai sconfinare o essere insolventi per più di 90 giorni consecutivi.

Un temporaneo sconfinamento, che accade quando utilizzi più credito di quello che la banca ti ha concesso di utilizzare, ha un effetto sul tuo “andamentale” (cioè come la banca è solita chiamare il tuo comportamento con l’istituto di credito) e sul giudizio che lo stesso istituto di credito dà all’azienda; ma se questo sconfinamento diventa continuativo (cioè superiore a 90 giorni consecutivi) il suo “codice” (secondo un sistema di utilizzo bancario) cambia e diventa molto più penalizzante per l’impresa!
La prima regola ovviamente è cercare di non sconfinare mai, ma se non avete il denaro per pagare? Per evitare il cambiamento di “codice” dovete quindi assolutamente cercare di “far ruotare” l’insoluto/sconfino sulle varie banche con cui lavorate, interrompendo la continuità dell’insoluto (dovete in pratica ricoprire il conto dove avete sconfinato o non avete pagato una rata attingendo soldi da un altro conto in un’altra banca, che registrerà quindi un nuovo sconfinamento in sostituzione del vecchio che dovevate ricoprire).
Quando saldate l’arretrato o parte di esso inoltre specificate FORMALMENTE che il pagamento è da imputare alla rata più vecchia e non all’ultima!

RischiRegola 2Mai sconfinare o essere insolventi per più di 180 giorni.

In aggiunta ai 90 giorni di cui sopra è fondamentale non superare la soglia dei 180 giorni di sconfinamento/insoluto continuativo. Vi potrebbe succedere infatti di non essere in grado di ruotare su più banche un insoluto per non superare i 90 giorni continuativi della regola 1: in questo caso fate in modo almeno di rimanere entro i 180 giorni!
Questo limite temporale infatti trasforma un ritardo/insoluto/sconfinamento in un vero e proprio PAST DUE (termine tecnico usato dalle banche) ovvero la banca a questo punto considera il vostro debito come una “sofferenza”, facendo scivolare il vostro rating a livello default (il più basso!).

Regola 3In caso di insoluto/sconfinamento scegliete una linea a revoca.

Se proprio non riuscite o non potete rimanere entro gli affidamenti concessi, scegliete almeno di sconfinare su una linea a revoca (cioè una linea di scoperto di c/c,).
E’ infatti molto meno dannoso intaccare le linee a revoca che il non pagare le rate di un mutuo/leasing/finanziamento!
Cercate inoltre di alternare gli inadempimenti periodicamente da una banca all’altra (un po’ per uno non fa male a nessuno!!). Questo vi consente infatti di proteggere il vostro andamentale e il rapporto con la banca.

Regola 4Attingere liquidità dalle linee di credito sottoutilizzate.

Se avete ad esempio una rata in scadenza su una banca e sul conto corrente non ci sono sufficienti soldi, girate del denaro che avete a disposizione su un c/c di un’altra banca (nello specifico tentate di utilizzare uno scoperto di c/c sottoutilizzato, dove cioè avete ancora del margine a disposizione prima di raggiungere il limite di affidamento concesso). In questo caso inoltre varrebbe anche la Regola 3, cioè a costo di pagare la rata del mutuo potete anche sconfinare su una linea a revoca…
Sembra un’ovvietà, ma molte volte accade che un’azienda si ritrovi una rata in arretrato (o uno sconfinamento) con la Banca A e, nonostante la presenza di una somma di denaro disponibile presso un’altra Banca B (ad esempio su una linea a revoca come uno scoperto di c/c non utilizzato a pieno), non saldi l’arretrato in essere.
Prestate attenzione a queste cose, attingendo il denaro da dove ne avete a disposizione.

Regola 5Ridiscutete gli importi concessi in presenza di sconfini.

Se non riuscite a rimanere entro gli affidamenti concessi dalla banca, per esempio se il vostro fatturato è aumentato (in questo caso molto probabilmente avrete un importo maggiore di crediti commerciali da farvi anticipare in banca e maggiori costi da pagare ai fornitori per le materie prime o i servizi che vi garantiscono) o state concedendo più credito ai vostri clienti, magari la migliore soluzione è richiedere un adeguamento degli importi concessi: in questi casi infatti potete calcolare la media degli sconfinamenti verificati nell’ultimo anno e cercare di ottenere un aumento pari a tale importo dalla vostra banca.

Regola 6Equilibrio tra linee a revoca e autoliquidanti.

Dovete mantenere un certo equilibrio tra le linee “autoliquidanti” (costituite dai soldi che la banca vi ha anticipato a fronte della presentazione di fatture e crediti commerciali) e le linee a revoca (scoperto di c/c) con ciascuna banca con cui operate.
Se infatti alcune fatture vanno impagate gli importi anticipati saranno coperti dalla banca attingendo dal c/c, e se il fido non è capiente finiremo certamente in sconfinamento. E’ buona cosa dunque avere una “riserva” di denaro inutilizzato sullo scoperto di c/c, idealmente pari alla media degli sconfinamenti su quella banca.

Regola 7Equilibrio nell’utilizzo delle linee a revoca.

Dovete mantenere anche un certo equilibrio nell’utilizzo delle linee a revoca.
Se ad esempio avete un importo concesso di 100, cercate di mantenere un utilizzato al massimo di 75, cercate cioè di rimanere tra il 50% ed il 75% dell’affidamento concesso. Seguendo anche la precedente regola dovreste riuscire a trovare la giusta “riserva” da mantenere nelle linee a revoca.
In aggiunta a questo dovete però cercare anche di non utilizzare troppo poco la linea concessa! Non rimanete al di sotto del 40% dell’affidamento concesso, se cioè avete uno scoperto di c/c pari a 100 cercate di utilizzarne almeno 40.
Le banche infatti, in presenza di sottoutilizzo su linee a revoca, possono essere indotte a pensare che qualche altra banca vi abbia bloccato l’utilizzo degli affidamenti in presenza di difficoltà/criticità/problematiche di qualsiasi tipo.
L’utilizzo del conto in definitiva deve essere equilibrato, tra il 50% ed il 75%, né più né meno.

Regola 8Distribuite equamente i crediti rischiosi.

Come ultima regola cercate di distribuire equamente tra le banche con cui operate i crediti/fatture che già sapete essere rischiosi e di “basso livello”. La regola segue direttamente la numero 3, cercate di mantenere un buon andamentale e positivi rapporti con tutte le banche.

Bene anche per questa volta è tutto.

A presto!